Expo 2020 Dubai. Connecting Minds, Creating the Future.

Gli Expo sono una grande occasione per comprendere come i singoli stati percepiscono il nostro presente e il nostro futuro, mettendo in campo aree espositive, tecnologiche e architettoniche che tracciano le basi per gli anni a venire.

Dopo aver visitato l’Expo 2010, a Shangai, e l’Expo 2015, a Milano, non potevamo lasciarci sfuggire quello di Dubai, città da sempre al primo posto nelle avanguardie tecnologiche e architettoniche. Il tema di quest’anno, “Connecting Minds, Creating the Future”, ha portato ogni nazione a immaginare un essere umano perfettamente in armonia con le tecnologie da lui prodotte, una simbiosi armonica creata a favore del progresso.

L’area espositiva è enorme (circa 400 ettari) e questo non ci ha permesso, purtroppo, di visitare ogni singolo padiglione. Tuttavia, sarebbe un peccato non raccontarti i migliori che abbiamo visto.

La nostra visita all'Expo Dubai 2020

Il fulcro dell’esposizione è nella piazza Al Wasl, denominata con l’antico nome di Dubai, il cui significato è “la connessione”. Questa sorta di enorme cupola ospita un palco ed è realizzata da materiale fotovoltaico, che è in grado di generare circa il 50% dell’energia utilizzata dall’intera area espositiva. Il bello poi, viene di sera: grazie al video-mapping, le “tende” della cupola si animano con coreografie eccezionali.

Expo a Dubai

Il padiglione UK

Dalla piazza centrano partono tre grossi petali, le tre aree tematiche della manifestazione: Opportunità, Sostenibilità e Mobilità.

Il padiglione UK
Il primo padiglione che visitiamo è quello UK, uno dei più interessanti a livello architettonico. Ispirato a uno degli ultimi lavori di Stephen Hawking, “Breakthrough Message”, l’Inghilterra ci invita a pensare a quale messaggio trasmettere per comunicare noi stessi come pianeta, a come vorremmo farci conoscere da altre possibili civiltà aliene.

Il padiglione Pakistan

Una facciata colorata e fluida ci suggerisce il percorso all’interno: un viaggio tra la tradizione di un paese che sta rinascendo, installazioni futuristiche e alcuni video emozionali che mostrano i tesori nascosti di questa nazione.

Il padiglione Bahrain

Una struttura semplice ma d’impatto, un cubo trafitto da centinaia di pali di alluminio, visibili anche all’interno. Il nome del padiglione, “Density as opportunity”, riflette sulle opportunità che una nazione territorialmente limitata può avere. All’interno, a collegare i pali di alluminio, alcune opere tessili.

Il padiglione Arabia Saudita

Uno dei padiglione più particolari, tanto che viene da chiedersi come faccia a stare in piedi. Una struttura futuristica che sembra uscita dall’universo Matrix cela un tripudio di proiezioni, tecnologia ed effetti speciali, che trasportano i visitatori in un mondo mai visto primo.

Il padiglione Repubblica di Korea

La facciata del padiglione presenta centinaia di cubi mobili che durante la giornata si illuminano, ruotano e cambiano colore. All’interno viene affidato ai visitatori uno smartphone che possono utilizzare per interagire con diversi cartelli che, tramite la realtà aumentato, mostrano la mobilità del futuro.

Il padiglione Italia

Meno d’impatto rispetto agli altri padiglioni, quello italiano non ci ha pienamente soddisfatto. Al suo interno si viaggia attraverso il riciclo e la sostenibilità: il tetto è realizzato con tre vecchi scafi, mentre i pavimenti sono composti da bucce di arancia riciclata. Presenti anche due vasche in cui si coltiva l’alga spirulina.

Il padiglione Finlandia

Una tenda che nasconde al suo interno un androne interamente in legno. Nel percorso si scoprono le migliori innovazioni finlandesi, tecnologie volte alla sostenibilità.

Il padiglione Russia

Uno dei padiglioni Expo 2020 Dubai più belli. La struttura esterna colpisce al primo colpo d’occhio, grazie a un insieme di fili colorati. Nel cuore del padiglione si nasconde un vero e proprio cervello tecnologico, che a certi intervalli si apre e mostre le innovazioni tecnologiche russe.

Il padiglione Mobilità

Il padiglione mobilità
L’ultimo padiglione che abbiamo visitato è quello della mobilità, uno dei padiglioni tematici. All’interno scopriamo le origini degli Emirati Arabi Uniti, tra enormi statue di cera iperrealistiche, installazioni di schermi e mix tecnologici che ci portano nella mobilità del futuro.

L’Expo di Dubai è stata per noi è stata una bella scoperta, e non vediamo l’ora di partecipare alla prossima edizione, che si terrà nel 2025 a Osaka, in Giappone.