Social sì, purché video

Entro fine 2019, il traffico dovuto ai video online coprirà l’80% dell’intero traffico web

Leggiamo sempre meno e la nostra attenzione è sempre più scarsa: i video stanno così diventando i contenuti di cui preferiamo fruire. Ricerche come quelle condotte da Awesomess, Visual Objects e Pearson hanno recentemente messo in evidenza con chiarezza le motivazioni che hanno condotto a questo trend:

  • I Millenials e la seguente Generatione Z stanno portando un cambiamento epocale nel consumo di contenuti, preferendo alla lettura la fruizione di video di breve durata.
  • I giovani di oggi (quindi gli adulti di domani) consumano 68 video al giorno, con il 71% delle nuove generazioni che guardano quotidianamente almeno 3 ore di video.
  • YouTube (la principale piattaforma di contenuti video al mondo) è diventata negli ultimi anni il secondo motore di ricerca più popolare (il primo è Google).
  • Dopo l’acquisto di YouTube da parte di Google, chi posta video su YouTube moltiplica la possibilità di ottenere buone posizioni anche sui motori di ricerca.
  • Nel 2019 YouTube raggiunge più adulti (fascia 18-49 anni) di qualsiasi rete di notizia via cavo, anche in America dove la tv via cavo è popolarissima.
  • L’evoluzione tecnologica permette di sviluppare video accattivanti (anche animati) con costi estremamente contenuti rispetto al passato, senza considerare la possibilità di sviluppare facilmente trasmissioni live, opportunità fino a pochi anni fa confinata solo a radio e televisione.
  • La diffusione di dispositivi “mobile” (smartphone di tutte le dimensioni, ma anche tablet o computer ibridi come il Microsoft Surface), consente la fruizione di contenuti video ovunque e in ogni situazione sociale.
  • L’avanzamento della velocità di connessione (a breve anche grazie al 5G) consente la fruizione di video sempre più dettagliati e di grandi dimensioni, con risoluzione maggiore addirittura dei programmi televisivi.
  • Entro fine 2019, il traffico dovuto ai video online coprirà l’80% dell’intero traffico web.

Un trend in ascesa a livello SEO

A fronte di tali indicazioni non stupisce quindi che recentissime ricerche (come quella pubblicata nel 2019 da Renderforest) abbiano evidenziato come i video abbiano tassi di engagement e di conversione più alti. Non solo, i video sulle landing page sono in grado di aumentare le conversioni dell’80%, con il 50% dei consumatori particolarmente interessati a fruire di video quando a svilupparli e a diffonderli sono i brand a cui sono interessati. Realizzare pubblicità attraverso video risulta più redditizio dei classici banner e aiuta anche il posizionamento dei propri contenuti online, incrementando esponenzialmente il numero di utenti che cercano il nostro sito web. E una volta arrivati sul nostro sito, un video consente nel 71% dei casi di mantenere il cliente sul sito più a lungo, aumentando nell’86% la propria brand awareness.

Un trend che domina (e dominerà sempre di più) anche i Social Media

Risultati eccezionali che però non si fermano al lato SEO ma contagiano anche i Social Network. Nella propria battaglia per il dominio del web Facebook genera 8 billioni di video al giorno, con Snapchat (6 billioni) al secondo posto e YouTube al terzo (5 billioni, meno rispetto ai competitor in quanto solitamente si tratta di video di migliore qualità). È quindi chiaro come i video stiano dominando già ora i social. E nel futuro? Potrebbe andare ancora meglio: la recente scelta di Unicredit di chiudere la maggior parte dei propri social, così come la recente gaffe di Inps nella gestione dei propri canali social, getta nuova luce sulle difficoltà di dialogo online tra aziende e utenti finali. Se queste difficoltà continueranno molte aziende potrebbero chiudere i propri canali, o trasformali in contesti più che altro informativi. Sotto questo aspetto i video potrebbero fornire una soluzione per comunicarsi in maniera meno complessa (one-way), intercettando in maniera smart e accattivante gli utenti in base ai propri valori, abitudini e interessi, abbattendo peraltro la possibilità di essere criticati per contenuti banali, noiosi o poco focalizzati.

Video sì, purché ben fatti…

Se dunque i video sono così efficaci, è tuttavia interessante che quasi un’azienda su due non li utilizzi come vorrebbe per mancanza di tempo e risorse (umane ed economiche) e che video improvvisati producano più svantaggi che svantaggi (3 persone su 5 si convincono a non effettuare un acquisto dopo aver visto un video che non hanno gradito). Risulta quindi centrale affidarsi a professionisti competenti ed esperti nella comunicazione integrata, che sappiano non solo sviluppare video accattivanti da diffondere online, ma anche ottimizzare al massimo le risorse economiche e temporali dei propri clienti, creando così contenuti utilizzabili a cascata in una prospettiva omnichannel.

Se decidiamo di procedere, verifichiamo queste 5 regole di base:

  1. Sintetizziamo gli enormi contenuti in fasi e passaggi.
  2. Scegliamo professionisti per le immagini: non solo per le riprese, ma soprattutto per tagli ed editing.
  3. Un video senza speaker è meno coinvolgente: se non abbiamo voci professionali, abbiniamo almeno un supporto musicale.
  4. Le videografiche animate funzionano se sono brevi, max 60’’.
  5. Il video è un media, facciamolo lavorare in sinergia con gli altri social.

Noi, ad esempio, sappiamo come fare.

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