Videare il brand

Voce del verbo ‘meglio se in video’. Va bene, perché si sa: se mi arriva un post scritto o un video, per il secondo trovo il tempo di buttar l’occhio. Al punto che, a volte purtroppo, tutti fanno videostories per comunicarsi. Ma attenzione, anche Heineken sbaglia, e non diciamo poco…

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Raccontare il nostro brand in video cattura certamente più attenzione, ma richiede indubbiamente ancor più professionalità perché unisce contenuti a dinamicità, in una storia che ci rappresenta. E se da un lato AirBnb racconta in maniera quasi scolaresca come il proprio marchio evolve da semplice network di servizio a espressione dell’animo del viaggiatore (mancando un poco dell’emozione che vorrebbe rappresentare), dall’altra anche colossi come Heineken scivolano in gaffe boomerang : light in inglese rimanda sì alla leggerezza tipica della nota birra sponsorizzata, ma anche al colore della pelle.

Videare porta attenzione, se proprio vuoi cimentarti, 3 suggerimenti:
1 – se descrivi te stesso, meglio il racconto di un amico che una monotona ripresa in soggettiva: difficile avere il fascino di una Chiara nota
2 – se devi raccontare il tuo brand, meglio se ci chiami: fare videobranding richiede ritmo, narrazione, equilibrio e tecnica in un mix fra tempi, animazioni e contenuti
3 – se vuoi avere un effetto ‘Propagandalive’ devi studiare bene il punto di ripresa e le battute, basta rivedere i video dei candidati alle ultime elezioni per capire che cosa non fare

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