I trend della comunicazione di cui non potrai fare a meno nel 2023

Il modo di comunicare, si sa, cambia in fretta.

Comunicare efficacemente un’idea è un requisito imprescindibile per il marketing di ogni tipo di impresa. Come rimanere aggiornati? Siamo arrivati in quel momento dell’anno in cui è già possibile distinguere le principali dinamiche che caratterizzeranno il 2023, tra social, sostenibilità e nuove generazioni. Scopriamo insieme i nuovi trend della comunicazione!

WhatsApp Community: la specificità che ap(paga)

Segmentare quanto più possibile il target e comunicare in modo specifico a una fetta ristretta di pubblico consente di creare un flusso di lavoro sempre più definito e multiplo, realizzando contenuti estremamente mirati.

Su questo concetto, WhatsApp ha deciso di lanciare una nuova interessante funzione: le Community. Non veri e propri gruppi e nemmeno liste broadcast, ma sezioni specifiche e targettizzate all’interno di un unico flusso di comunicazione.

Trend della comunicazione

Di cosa si tratta?

Da oggi all’interno di un gruppo WhatsApp si possono impostare delle sottosezioni, community appunto, focalizzate su determinati argomenti o determinati obiettivi.

Nella nostra agenzia, per esempio, potremmo avere un gruppo con l’intero team in cui comunicare novità, esigenze generiche… Bene, qui potremmo creare sottosezioni focalizzate su specifici ruoli: una community dei grafici in cui condividere idee interessanti, una per le copy in cui discutere di buoni esempi trovati, etc…

Ma oltre alla comunicazione interna, le Community sono applicabili anche a gruppi che hanno l’obiettivo di mettere in contatto azienda e cliente. Questo per, come detto sopra, consentire di creare flussi di comunicazione iper-targettizzati, quindi con maggiori risultati.

Trend della comunicazione

Addio Cookie di terze parti. Benvenuto nuovo Web.

La decisione di abbandonare progressivamente i cookie di terze parti ha portato grande scompiglio nel mondo della comunicazione e della pubblicità. E il motivo è facile intuirlo. I cookie di terze parti sono dati che identificano e seguono l’utente durante la navigazione.

Questo consente di ottenere informazioni utili su interessi e visite, così da proporgli in seguito prodotti e informazione a lui di interesse. Tutto molto bello per il mondo pubblicitario, ma meno per l’utente, che vede la sua privacy ingiustamente violata.

L’abbandono di questa tipologia di cookie porterà quindi le aziende a perdere una quantità significativa di informazioni, informazioni che fino ad oggi hanno permesso a molti di aumentare la propria brand awareness e la diffusione dei propri prodotti / servizi.

Come si dovranno comportare quindi i brand?

  1. Social Listening. Senza dati utili sulla navigazione degli utenti, il social listening è una buona soluzione per informazioni di qualità. Di che cosa si tratta? Si tratta della rilevazione le menzioni dei propri brand all’interno dei vari social, web, blog, forum… così da comprendere il sentiment del proprio pubblico. Nessuna privacy viene violata, e inoltre si hanno dati concreti e di facile interpretazione.
  2. Creare un rapporto di fiducia. Instaurare un rapporto diretto e sincero ti permetterà di conoscere più in profondità il tuo pubblico. Ma come costruirlo? Prima di tutto bisogna trasmettere più trasparenza all’interno dei propri messaggi di comunicazione. Il secondo consiglio è quello di struttura campagne di contenuti estremamente mirate per fornire ai propri tempi le possibili di fornire opinioni utili, consigli, opinioni…

Focus on Young Gen

Chi appartiene a una generazione ‘datata’ può fare fatica a capire le dinamiche che contraddistinguono quelle nuove. Cosa desiderano? Come si comportano? Come comunicano?

Tutte domande che difficilmente un brand, da solo, riesce a rispondere. Prendiamo per esempio la Generazione Z (1997/2012). È proprio questa che caratterizzerà la comunicazione web nel suo insieme già dal prossimo anno e nel prossimo periodo. Conoscerla, è quindi fondamentale.

Trend della comunicazione

Si tratta della generazione dei nativi digitali, della generazione che cerca nei social la possibilità di partecipare alle tendenze dei propri coetanei. Partecipare: la parola fondamentale.

La Generazione Z, infatti, è composta da individui creativi, vogliono creare, esprimersi, e far parte di quel processo di vendite che, fino a oggi, hanno solo subito. Al contrario dei Millennial, che amano condividere i propri ‘stati’ e aggiornamenti, la Generazione Z vuole creare, condividere sì, ma proprie idee e proprie iniziative.

Ecco, quindi, che le dinamiche oggi presenti nei social considerati più diffusi, come Facebook e Instagram, non calzano più. I giovani si spostano su piattaforme nuove, che gli permettono di fare esattamente quello che hanno in mente di fare.

Tiktok è il caso più eclatante: in soli 5 anni ha raggiunto 1,2 miliardi di utenti attivi. Ora il social non è più un evento di nicchia ma il re, riuscito a superare, in numeri, quelli già affermati come LinkedIn, Twitter e Snapchat.

Ma come comportarsi quando si comunica a questa generazione. Le parole chiave sono 3:

Mission. Avere una mission chiara ed esprimerla con semplicità è la chiave per entrare nei cuori della Generazione Z;
Trasparenza. Mai comunicare false verità: gli young sanno come navigare il web e si accorgono con facilità di promesse vane;
Personalità. Osare, creare qualcosa di nuovo, di impattante, coinvolgente da voce al brand, che rimane ben impresso.

Trend della comunicazione

Social Multisensoriali. Più contenuti per tutti!

Sulla scia di quanto detto prima, creare contenuti nuovi, dinamici e memorabili sarà una delle tendenze del prossimo anno. E qui, intervengono i sensi.

Il motivo? Saper creare messaggi capaci di veicolare esperienze sensoriali digitali sul web sta diventando una realtà e si tradurrà in un vero approccio multi-canale e multi-formato.

Non si tratta solo di stimolare i consumatori in modi nuovi e interattivi, ma di creare esperienze più accessibili che offrano i contenuti nei formati richiesti dal pubblico.

I brand cercheranno sempre più di trasformare questi elementi sensoriali in esperienza digitale, con la gamification o centri commerciali completamente immersivi.

Ma anche l’aspetto virtuale avrà la sua grande importanza: con l’espandersi del metaverso le possibilità di innovazione sono pressoché infinte.

Trend della comunicazione

Sapevi che il web consuma la stessa quantità di energia del Regno Unito?

Strano pensare al web come un qualcosa di estremamente inquinante. Eppure, è proprio così. Secondo una ricerca, la quantità di energia utilizzata dal web in un anno è la stessa del Regno Unito: una quantità decisamente enorme, che con piccole accortezze è possibile ridurre.

Tralasciando ciò che possiamo fare in ambito sviluppo e hosting, vediamo come alcune scelte di design e contenuti possono permettere al web migliorare il proprio consumo di energia.

  1. SEO. Anche se non concretamente visibile all’utente, un buon lavoro di SEO può fare davvero la differenza. Ottimizzare il proprio sito utilizzando parole chiave funzionali e in target permette ai nostri utenti di trovarci subito, evitando di consultare tante altre pagine prima della nostra;
  2. Copywriting. Usare un linguaggio semplice, concreto e diretto permette di fornire all’utente tutto ciò di cui ha bisogno senza papiri infiniti e inutile. Questo vuol dire minor tempo sulla pagina, con un conseguente minor spreco di energia;
  3. UX. Stessa cosa spiegata qui sopra, ma relativa al design e ai contenuti grafici. Sviluppare un percorso utente chiaro, senza passaggi inutili, ci consente di ottenere un minor spreco di energia;
  4. Immagini e Video. Quell’immagine offre un valore aggiunto all’utente? No? Allora togliamola. Impostare il giusto numero di immagini e caricarle in un formato specifico per il web ci permette di eliminare consumo di spazio inutile e uno scaricamento di dati dispendioso;
  5. Dark Mode. Il noto ‘tema scuro’ non ha solo funzioni estetiche. Il colore nero contiene infatti un numero minori di dati da scaricare, consentendo di risparmiare energia.